Distillati


(a)lambicco=distillatore

=ACQUAVITE (EAU-DE-VIE IN FR)

Distillazione

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INTRODUZIONE

Operazione che consiste nel separare le varie componenti di una miscela liquida. Si attua riscaldando il liquido fino al punto di ebollizione, in modo che evaporino le componenti più volatili – quelle dotate di punto di ebollizione più basso – che vengono poi recuperate per condensazione. Lo scopo della distillazione può essere il recupero di un solvente da una soluzione in cui siano disciolte sostanze non volatili oppure, più comunemente, il frazionamento di una miscela complessa nelle componenti di diversa volatilità.

Operazioni per certi versi complementari alla distillazione sono l'evaporazione e l'essiccamento, impiegati per allontanare il solvente da una soluzione allo scopo di recuperarne il soluto. La distinzione tra i processi di distillazione e quelli di evaporazione è però solo formale, poiché in entrambi i casi vengono usate le medesime apparecchiature.

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TEORIA DELLA DISTILLAZIONE

La distillazione si basa sul fatto che il vapore ottenuto per ebollizione di una miscela di più liquidi contiene una percentuale maggiore dell'elemento più volatile rispetto alla miscela di partenza. La relazione tra la composizione di una miscela di liquidi e la composizione del vapore con essa in equilibrio fu ricavata dal chimico francese François-Marie Raoult (1830-1901) ed è oggi nota con il nome dello scopritore. Secondo la legge di Raoult, in una miscela di liquidi perfettamente miscibili (soluzione ideale) ogni componente ha pressione di vapore pari a quella che avrebbe se fosse puro moltiplicata per la propria frazione molare nella soluzione. Il punto di ebollizione di una miscela ideale viene raggiunto quando la somma delle pressioni parziali dei singoli componenti eguaglia la pressione esterna, che in condizioni normali è pari a una atmosfera. Quindi una soluzione ideale di due liquidi in quantità equimolare bolle a una temperatura che è data esattamente dalla media dei punti di ebollizione delle due sostanze pure.

Il grado di separazione ottenuto con un singolo stadio di distillazione dipende esclusivamente dalla differenza tra le pressioni di vapore dei componenti puri, perciò, in ultima analisi, dalla differenza tra i loro punti di ebollizione. In particolare, minore è la differenza tra i punti di ebollizione delle sostanze pure, minore è la separazione ottenibile con un singolo stadio. Distillando una soluzione di una sostanza non volatile (ad esempio un sale) per recuperare il solvente, è possibile ottenere una separazione completa con un unico stadio; al contrario se la differenza tra i punti d'ebollizione è minima, è impossibile separare i componenti della miscela con una sola distillazione. Ad esempio, se si scalda una miscela di acqua (che bolle a 100 °C) e di alcol (che bolle a 78,5 °C), si ottengono vapori arricchiti in alcol, ma comunque contenenti acqua. Per ottenere una soluzione di alcol al 50% partendo da una al 10%, è necessario distillare ancora una o due volte i vapori raccolti nella prima distillazione; per avere una soluzione di alcol al 95% è necessario ripetere il processo un gran numero di volte.

La relazione di Raoult si applica correttamente solo a miscele di liquidi molto simili per struttura chimica, come ad esempio il benzene e il toluene, mentre nella maggior parte dei casi si osservano forti deviazioni dal comportamento ideale (soluzioni reali). Infatti, se un componente è poco solubile negli altri della miscela, la sua volatilità aumenta notevolmente. Ad esempio, la volatilità dell'alcol in soluzioni acquose diluite è sensibilmente maggiore di quella che si può prevedere applicando la legge di Raoult. Al contrario, l'ebollizione di una soluzione al 99% di alcol determina la formazione di vapori contenenti una percentuale minore di questo componente; come conseguenza di ciò l'alcol non può essere concentrato tramite distillazione oltre al 97%, anche ripetendo il processo per un numero idealmente infinito di volte.

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DISTILLATORI

Tecnicamente il termine alambicco si riferisce solamente al contenitore in cui si portano a ebollizione i liquidi da distillare; nella maggior parte dei casi, però, viene usato per indicare l'intero apparato, costituito dalla colonna di frazionamento, dal condensatore e dal contenitore in cui viene raccolto il distillato. Gli alambicchi utilizzati in laboratorio sono in genere di vetro, mentre quelli adibiti a impieghi industriali sono di ferro o d'acciaio; in alcuni casi, per evitare che il ferro contamini il prodotto di distillazione, vengono preferibilmente usati apparecchi di rame.

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DISTILLAZIONE FRAZIONATA

La distillazione viene detta frazionata quando viene realizzata in più stadi, sottoponendo le frazioni che si formano nelle prime fasi del processo a più distillazioni successive.

Consideriamo nuovamente la soluzione di alcol al 10%. In un impianto di rettifica, il liquido da distillare viene immesso alla base di una lunga colonna (detta di rettifica o di frazionamento) dotata di una serie di piatti. Una parte del distillato, prodotto dalla condensazione dei vapori che si formano in testa alla colonna, viene prelevata dal condensatore e viene fatta gocciolare nuovamente nella stessa, costituendo il cosiddetto riflusso. Il vapore che sale verso il condensatore gorgoglierà attraverso il liquido, arricchendosi in alcol e perdendo parte dell'acqua per condensazione. Ogni piatto della colonna di frazionamento corrisponde quindi a uno stadio di distillazione; in questo modo, usando una colonna con un numero sufficiente di piatti, è possibile ad esempio ottenere alcol al 95% in un unico passaggio. Inoltre, se la soluzione iniziale di alcol viene introdotta progressivamente circa a metà colonna, l'alcol può essere separato dall'acqua mentre scende verso il piatto inferiore, e può essere recuperato senza perdite.

Questo metodo, noto generalmente come rettificazione o distillazione frazionata, viene usato industrialmente non solo per semplici miscele di due sostanze, ma anche per soluzioni più complesse, quali ad esempio quelle presenti nella pece o nel petrolio. La colonna di frazionamento più usata è la torre di gorgogliamento, in cui i piatti sono disposti orizzontalmente a pochi centimetri l'uno dall'altro: il vapore che risale lungo la colonna è costretto a passare attraverso le campane di gorgogliamento disposte su ogni piatto; contemporaneamente il liquido scende da un piatto all'altro. Se il contatto tra liquido e vapore non è completo oppure si forma della schiuma, per cui il vapore trascina con sé una parte di liquido nel piatto superiore, l'efficienza del processo di distillazione diminuisce e bisogna quindi aumentare il numero di piatti presenti rispetto al numero previsto in base a considerazioni teoriche, in fase di progetto. L'equivalente meno costoso, ma anche molto meno efficiente, della torre di gorgogliamento è la colonna a impaccamento, in cui il liquido scorre su strati di anelli di terraglia o su pezzi di vetro.

L'unico svantaggio della distillazione frazionata consiste nel fatto che circa la metà del distillato deve essere reintrodotta nella colonna e nuovamente riscaldata, con nuovo dispendio di calore. D'altra parte però il ciclo continuo del sistema permette di impiegare il distillato prodotto per preriscaldare la nuova miscela, contribuendo a un notevole risparmio di energia.

Se la miscela è composta da più sostanze, è possibile spillarle a diverse altezze della colonna di frazionamento; le torri di distillazione industriale del petrolio hanno più di 100 piatti e 10 punti in cui è possibile estrarre le diverse frazioni. Per la separazione di isotopi mediante distillazione vengono generalmente impiegate torri con oltre 500 piatti.

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DISTILLAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE

Quando si riscalda una miscela di due liquidi non miscibili, le relative tensioni di vapore non subiscono alcuna variazione e, finché i due liquidi non si stratificano uno sull'altro, la temperatura di ebollizione della miscela rimane inferiore a quella del componente più volatile. La composizione del vapore in equilibrio con la miscela dipende solo dal rapporto tra le tensioni di vapore dei due liquidi a quella determinata temperatura. In particolare, se uno dei due liquidi è l'acqua, si realizza una distillazione in corrente di vapore, che viene usata soprattutto per composti altobollenti che potrebbero decomporsi nelle normali condizioni di distillazione. Un limite di questa tecnica è la richiesta che il composto non sia solubile in acqua né reagisca con essa.

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DISTILLAZIONE A PRESSIONE RIDOTTA

A temperatura atmosferica molti liquidi bollono a temperature estremamente alte, alle quali può aver luogo un processo di decomposizione totale o parziale della miscela. In questi casi, è necessario ricorrere a metodi diversi, tra i quali la distillazione a pressione ridotta, che consente di distillare qualunque miscela a una temperatura inferiore al suo normale punto d'ebollizione; maggiore è il vuoto che si riesce a ottenere, minore sarà la temperatura di ebollizione. Ad esempio, operando a 0,07 atmosfere, l'anilina può essere distillata a 100 °C. La distillazione a pressione ridotta è efficace quanto il processo in corrente di vapore e non presenta limiti di applicabilità, ma è decisamente più costosa; spesso quindi essa viene usata solo quando quest'ultima tecnica non è applicabile. La distillazione condotta con un vuoto quasi completo, chiamata distillazione molecolare, viene spesso usata per purificare vitamine e altri prodotti instabili. La sostanza viene posta su una piastra, in un ambiente sotto vuoto, e riscaldata: un'altra piastra raffreddata, e collocata il più vicino possibile alla prima, funge da condensatore. La maggior parte del composto passa da una piastra all'altra con perdite minime.

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DISTILLAZIONE MOLECOLARE PER CENTRIFUGAZIONE

Se un'alta colonna viene riempita con una miscela di gas, chiusa ermeticamente e posta in verticale, per effetto della forza di gravità al suo interno si verifica una parziale separazione dei gas, in base alla densità relativa. Utilizzando una centrifuga, le forze in grado di separare i componenti meno densi da quelli più densi vengono amplificate migliaia di volte, e permettono di separare in modo molto efficace composti quasi del tutto identici. Questo metodo viene ad esempio impiegato per separare le molecole di esafluoruro d'uranio, UF6, che contengono uranio 235, da quelle che contengono uranio 238.

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SUBLIMAZIONE

Il passaggio di una sostanza direttamente dallo stato solido a quello gassoso, per poi tornare nella fase solida, senza formazione di liquido, viene detto sublimazione. L'operazione viene condotta in modo analogo alla distillazione, ponendo attenzione al fatto che il vapore, solidificando, non ostruisca l'apparecchio. Non è possibile condurre sublimazioni frazionate, perciò in genere questo metodo viene usato solo per purificare solidi volatili (come lo iodio) da impurezze solide non volatili.

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DISTILLAZIONE DISTRUTTIVA

Questo processo, in un'unica operazione, provoca il riscaldamento ad alte temperature di una sostanza, ottenendone la decomposizione in diversi prodotti e successivamente separandoli per frazionamento. Esempi importanti di distillazione distruttiva sono quella del carbone per produrre coke, pece, metano e ammoniaca, e quella del legno per ottenere carbone, acido acetico, acetone e metanolo. L'ultimo processo però è stato ampiamente sostituito dai metodi sintetici. Un processo affine alla distillazione distruttiva è il cracking del petrolio.

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Acquavite-eau de vie

        1. au-de-vie=  dist. Di mosto o d’ uva (tipo prime uve o most, marche note) + pregiato del precedente. Può essere monovitigno ( se di una sola pianta)

   

  • Di mosto o d’ uva
     

Apricot brandy

apricot brandy=acquavite di albicocche e loro succo

  • Di albicocche
     

Armagnac

    

dist. di vino Della regione omonima fr. Simile al cognac

  • Dist. di vino
     

Arrak

dist. Di riso simile al rum, dell’isola di Giava


  • Dist. Di riso
     

Brandy

termine che designa le acqueviti di vino prodotte fuori di Francia o, nella stessa Francia, al di fuori delle zone di Cognac e dell'Armagnac; in Italia termine adottato nel 1948

  • Aurum
    aurum=brandy invecchiato ed arance


     
  • Di vino
     

Calvados

  • Dist.di mele normanne

     

Cachaça

cachaça=acquavite brasiliana a base di succo fermentato dalla canna da zucchero, simile al rum agricolo

   

  • Di succo fermentato dalla canna da zucchero
    » Vedere anche:Rum
     
    • Zucchero
       
      • Di canna

        Canna da zucchero

        Denominazione comune di alcune specie perenni, appartenenti alla famiglia delle graminacee e ampiamente coltivate nelle regioni tropicali e subtropicali del pianeta per ricavarne lo zucchero contenuto nel fusto. Le piante possono raggiungere un'altezza di 6 m e un diametro di 5 cm; i fiori sono riuniti in spighette disposte in pannocchie apicali, avvolte da fibre morbide e setose; i fusti possono avere colori e dimensioni disparate.

        La canna da zucchero viene coltivata fin dai tempi più antichi. In genere viene riprodotta da talea, poiché molte varietà non sono in grado di produrre semi fertili. Nelle regioni meridionali degli Stati Uniti la canna da zucchero viene piantata in inverno e raccolta otto mesi più tardi, mentre le specie coltivate nelle regioni tropicali (ad esempio alle Hawaii o a Cuba) vengono raccolte tra gennaio e agosto o 12-18 mesi dopo essere state messe a dimora. Gran parte di tutta la produzione mondiale viene ancora raccolta manualmente: le canne vengono recise alla base, spogliate delle foglie e cimate; quindi vengono accatastate in file, riunite in fascine e trasportate agli impianti di trasformazione, dove vengono triturate per estrarne lo zucchero. Vedi Barbabietola da zucchero.

        Classificazione scientifica: Le varie specie di canna da zucchero appartengono alla famiglia delle graminacee; il nome scientifico della specie più comune è Saccharum officinarum.

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        • Raffinato
          la raffinazione avviene con calce che viene eliminata con la CO2


           
        • Integrale
          non avviene la raffinazione, quindi permangono gle elementi nobili dei sali e delle vitamine nonché le proteine


           
      • Di barbabietola

        Barbabietola da zucchero

        Barbabietola da zucchero Varietà di bietola da orto, dalle cui radici si ricavano circa due terzi della produzione mondiale di zucchero. Appartenente alla famiglia delle chenopodiacee, la barbabietola da zucchero cresce e prospera su terreni ricchi, profondi e argillosi, in regioni caratterizzate da una temperatura di circa 21 °C, costante per tutta la stagione di crescita della pianta. La sua coltivazione richiede accurate tecniche colturali, quali un preciso programma di avvicendamenti con altre colture e concimazioni adeguate. I semi destinati alle coltivazioni vengono selezionati da barbabietole contenenti alte concentrazioni di zucchero. Vedi anche Canna da zucchero.

        Classificazione scientifica: La barbabietola da zucchero appartiene alla famiglia delle chenopodiacee; il suo nome scientifico è Beta vulgaris crassa.

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        • Integrale
          non avviene la raffinazione, quindi permangono gle elementi nobili dei sali e delle vitamine nonché le proteine


           

Cognac

dalla città omonima e zona ( con lo stesso nome) in Francia : è un distillato di vino che in Italia prende il nome di brandy (dalla convenzione del 1950 tra It e Fr , l’ Italia non può usare il termine cognac). È il più pregiato perché inveccchiato in particolari botti, soprattutto nella zona del cognac  e del Armagnac; va servito in ballon riscaldati con 40 grammi. Il fine champagne è + pregiato



» Vedere documento: cognac.doc

  • Distillato di vino
     

Framboise

framboise=distillato franc.con lamponi macerati in alcol e distillati

  • Distillato franc.con lamponi
     

Gin

 

distillato di malto e orzo aromatizzato con bacche di ginepro; famoso quello prodotto in Inghilterra, ed è molto usato per i cocktail

  • Distillato (di cereali aromatizzato con )bacche di ginepro
     

Grappa


di Bassano, (non esiste il plurale) distillato di vinacce (soprattutto con uva e/o mosto) perché non fermentano. Le grappe alla frutta sono dei liquori di frutta e grappa. Esiste la William's che è un distillato di pere o il Kirsch (distillato di ciliegie).Può essere dell'anno o invecchiata in botti di frassino che non dà la colorazione, rimanendo limpida. Ci sono grappe monovitigno (fragolino, picolit, cabernet, sono giovani, invecchiate (in fusti di rovere, ciliegio e frassino), aromatiche (da uva Moscato,Malvasia,Prosecco) e aromatizzate (macerazione con piante officinali, bacche, frutti: passata e filtrata viene aggiunta alla grappa)

  • Aguardiente
    =grappa


     
  • Vinacce
    bucce, una volta mettevano (g)raspi-rami e vinaccioli (semi) ma sono molto tannici (legano la bocca)


     
  • Distillato di vinacce
     
  • Torbata
    Il malto si ottiene essicando al fuoco di torba l'orzo.

    Materiale organico compatto, di colore bruno, ad alto contenuto di carbonio, formato dalla parziale decomposizione e carbonizzazione di vegetali nelle torbiere. Nell'emisfero settentrionale le specie vegetali che concorrono alla formazione della torba sono essenzialmente i muschi. Nelle paludi salmastre, dove crescono le piante del genere Spartina, la decomposizione di tali piante dà origine alla cosiddetta torba "salata". La torba rappresenta il primo stadio della trasformazione di una specie vegetale in carbone.

    Le torbiere sono distribuite in tutto il mondo: depositi di notevoli dimensioni sono presenti in Canada, negli Stati Uniti, in Russia, nei paesi scandinavi, in Gran Bretagna e in Irlanda. In alcuni paesi la torba secca, spesso compressa in piccoli mattoni, viene utilizzata come combustibile, nonostante non sia efficace quanto il carbone a causa dell'alto contenuto di acqua e cenere. In virtù delle ottime capacità assorbenti, la torba e simili composti di origine vegetale vengono utilizzati come materiale da pacciamatura nella coltivazione di numerose specie di piante. Lo sfruttamento intensivo delle torbiere sottrae, tuttavia, a molte piante e specie animali il loro habitat naturale. Per questa ragione molti ambientalisti richiedono che a questi scopi vengano utilizzate sostanze alternative.

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Kirsch

kirsch=acquavite di ciliegie,rinomato quello della Selva nera,di prod.svizzera,si beve freddo

  • Acquavite di ciliegie
     

Rum

è un distillato a base di sugo fermentato della melassa di zucchero di canna e il più famoso è il ron (nome SPAGNOLO) cubano (il più delle volte chiaro),quello giamaicano è bruno; anche a Haiti, Martinica.

RUM AGRICOLO= DAL SUCCO DELLA CANNA DA ZUCCHERO

RUM INDUST:=DALLA MELASSA, RESIDUO DELLA FABBRICAZIONE DELLA CANNA DA ZUCCHERO


  • Dist della melassa di zucchero di canna
     
    • Melassa
      Liquido viscoso dal colore marrone scuro, ottenuto come sottoprodotto nella manifattura dello zucchero, in particolare quello di canna. Si tratta, infatti, della parte dello zucchero che non cristallizza. Comprende il 67% di saccarosio, insieme a una percentuale di glucosio e fruttosio, ed è utilizzata nella fabbricazione industriale dell'alcol



       
  • Dal succo di canna da zucchero
     

Sakè

Sakè Bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione del riso, originaria del Giappone e normalmente bevuta calda o tiepida. Il sakè, talvolta detto saki, è spesso definito erroneamente vino di riso, a causa del suo elevato contenuto alcolico. Ha un ruolo importante in molti riti religiosi giapponesi e viene, inoltre, consumato in occasioni sociali. Le tecniche di produzione, che si tramandano da molti secoli, prevedono una lavorazione di sei settimane. La prima fase consiste nel mescolare e lavorare il riso al vapore (detto koji) con muffe coltivate e acqua. Questa mistura viene riscaldata e poi fermentata in grandi tini, talvolta in presenza di lievito. L'aggiunta di acido lattico previene possibili contaminazioni di questa bevanda fermentata. Il sakè viene in seguito filtrato.

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Schnaps

 

dist. Di cereali in generale nei paesi germanici ma anche traduzione di grappa


  • Dist. Di cereali
     

Slivovitz

distillato sloveno di prugne

  • Distillato sloveno di prugne
     

Tequila

La tequila si produce con una varietà di agave, l'Agave tequilana, chiamata comunemente agave azzurra, mescal azzurro o zapalote, e nota fin dall'epoca preispanica

  • Mezcal
    Mescal o mezcal=acquavite ricavata in Messico distillando il succo di agave e a differenza del tequila è prodotto in tutta la nazione


     
  • Agave

    Pianta perenne dalle tipiche foglie carnose, contornate di spine, l'agave americana può crescere fino a 6-9 m in una sola stagione, ma ha un'unica fioritura. Dal succo di alcune agavi si ricavano tequila e altre bevande alcoliche.

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  • Dist di agave
     

Vodka

  

Distillato di cereali o patate (polacco) o altro tipico della Russia : oggi esistono dei liquori chiamati erroneamente vodke alla frutta ma sono delle bevande alla vodka più frutta.

Dal russo 'acquetta'


» Vedere documento: vodka.doc

  • Wodka
    wodka polacca di patate


     
  • Distillato di cereali o patate
     

Whisky

whiskies:plurale

 è un distillato-acquavite dei Paesi Anglosassoni dalla fermentazione dell'avena e del malto d'orzo.

w.propriamente detto è scozzese,(PURO MALTO) scotch;

1.i bourbon(s) "barbon"statunitensi con granturco,da contea nel Kentucky:

2.rye con segala(americano)

3.corn (amer),

canadian o canadesi (il + leggero, segala e orzo),

 irish= irlandesi, avena e orzo

 maltaggio: enzimi liberano amido dalle cellule e lo trasformano in maltosio e a sua volta trasformato in alcol etilico dai lieviti.

Il malto si ottiene essicando al fuoco di torba l'orzo: germina dopo essere stato bagnato, mettendo radici, essicato e polverizzato.

 Invecchiamento fino a 12 anni, MINIMO 3 ANNI;

MALT=SOLO MALTO,

SINGLE 1 malto,

 VATTED + MALT RAIN= + CEREALI SOPRAT. MAIS,

BLENDED=MISCELA DI GRAIN E MALT.

whisky=scozzese(e canadese):dal gaelico scozzese uisge beatha e dal gaelico irlandese uisce beathadh.

Le due principali categorie di whisky sono "straight" (detta anche "single" o "unblended"), e "blended". I whisky "straight" possono essere prodotti da una singola distilleria durante uno specifico periodo, oppure prodotti con un solo cereale o con una miscela di cereali, uno dei quali deve ricoprire almeno il 51% .del totale. I whisky "blended", invece, possono provenire da distillerie diverse e possono essere a base di svariati tipi di cereali, con differenti modalità di distillazione. In generale, i whisky "straight" hanno sapore più intenso e caratteristico, mentre i "blended" sono più morbidi e armoniosi.



  • Dist di malto e/o cereali
     
  • Whiskey
     Il whiskey irlandese(con la e anche americano,canadese, GIAPPONESE,australiano), di cui esistono molte meno varietà e la cui produzione è quantitativamente molto più limitata, viene distillato tre volte e utilizza anche una certa percentuale di orzo non maltato. Il suo sapore è più morbido e rotondo rispetto a quello del whisky scozzese


     
    • Irish
      avena e orzo in maltaggio

      Irish whiskey si ottiene da acqua, vari cereali maltati e non, lieviti se