Ale dette Burton

dalla cittadina dello Staffordshire, sono i prototipi delle moderne bitter ale inglesi, dette in origine pale ale, il cui sapore era determinato dalle acque, ricche di gesso, della città, con Saccharomyces cerevisiae e seguono un processo ad "alta fermentazione"




Fermentazione + veloce, Temperatura + alta

fra i 15-25 *C, già servibili dopo pochi giorni dalla fermentazione


Servita a 12-18*C


Gusto fruttato


Bitter

secca, 12-13* C

costituiscono lo stile base inglese. Spesso ambrate e di gradazione piuttosto bassa (sotto i 10 gradi saccarometri e 3,5%) e quasi sempre con un amaro pronunciato


Brown ale

possono esser considerate una versione un po' più forte delle mild


Mild

sono birre ancora più leggere delle bitter, piuttosto scure e tendenti al dolce; delicate ma saporite nonostante la bassa gradazione


Pale ale

originariamente prodotte nel Regno Unito per l'esportazione nelle colonie, erano caratterizzate da una luppolatura ed un amaro eccezionali. Oggi sono rare in Europa e in genere "poco rispettose" della tradizione. Gli Stati Uniti invece hanno rivitalizzato e fatto loro questo stile, dando vita alle american pale ale


Winter o Old ale

meno beverine, queste birre ambrate o scure "da meditazione" sono adatte alla stagione invernale per via della gradazione alcolica alta


Scotch ale


scura a bassa grad


Stout

sono birre ad alta fermentazione, caratterizzate da un colore molto scuro (spesso nero) e una tostatura molto marcata; in genere, la gradazione è relativamente bassa e l'amaro intenso; l'aroma del luppolo è invece moderato, sovrastato da quelli tipici di cioccolato e caffè.

torrefatta, quasi nera, dolce, non servita fredda


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  • Dry stout
    rispecchiano in pieno queste caratteristiche e non presentano la minima traccia di dolcezza. La stout più conosciuta è l'irlandese Guinness


     
  • Sweet stout
    pur mantenendo colore scuro e note tostate, sono meno amare. Tra esse la milk stout si distingue per l'uso di lattosio (non fermentabile) per aumentarne la dolcezza


     
  • Oatmeal stout
    di dolcezza intermedia, anch'esse ormai non molto diffuse, sono tipicamente vellutate grazie all'impiego di farina d'avena


     
  • Oyster stout
    ci sono tracce dell'abbinamento tra stout e ostriche ("oyster" in inglese) fin dal 1800, in alcuni scritti di Benjamin Disraeli. Nel 1929 ci fu il primo utilizzo delle ostriche nella produzione di birra, dapprima in Nuova Zelanda, poi imitato anche a Londra[26]. Oggi il termine oyster stout indica sia una stout fermentata con una manciata di ostriche nei tini, oppure semplicemente una bevanda che ben si accompagna ai molluschi


     
  • Porter
    si possono considerare delle stout meno intense. Nei secoli scorsi lo stile generale di queste birre scure era indicato come porter, e quelle più forti venivano chiamate "stout porter" - e poi più semplicemente stout.

    scura frutttata di Londra, servizio 13°C


     
  • Imperial stout
    sono un incrocio tra il carattere delle dry stout e la potenza dei barleywine: forti, amare, tostate ed un po' fruttate


     

Barleywine

letteralmente "vino d'orzo", sono birre molto forti (oltre 8% di alcool, con picchi che superano il 10%), a volte sciroppose o caramellate, piuttosto luppolate ma con l'amaro bilanciato dalla dolcezza del malto. Questo stile è oggi raro in Gran Bretagna, e trova la sua patria sempre più gli Stati Uniti