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Saramago, José

Saramago, José (Azinhaga, Ribatejo 1922), scrittore portoghese. Figlio di agricoltori, fu costretto a interrompere gli studi liceali, per cercarsi un lavoro come operaio, quindi come correttore di bozze; da autodidatta, divenne giornalista e traduttore. Nel 1969 entrò a far parte dell’allora clandestino Partito comunista portoghese e partecipò attivamente al processo rivoluzionario che portò nel 1974 alla caduta del regime di Salazar.

Fatta eccezione per un romanzo pubblicato nel 1947, Terra do pecado (Terra del peccato), e per una raccolta di poesie del 1966, Os poemas possiveis (Le poesie possibili), Saramago solo alla fine degli anni Settanta, ormai prossimo alla vecchiaia, si dedicò interamente all’attività di romanziere. Del 1977 è Manuale di pittura e calligrafia, opera che tocca il tema della creazione artistica. Il successo arrivò con Memoriale del convento (1982), romanzo storico-sentimentale che ha come sfondo i processi del tribunale dell'Inquisizione nella Lisbona settecentesca, ma che concede ampio respiro a un’esuberante fantasia visionaria. Nell’Anno della morte di Ricardo Reis (1984) l’invenzione letteraria – in questo caso un’invenzione “al quadrato”, dal momento che ha per protagonista una figura nata dall’immaginazione del grande poeta Fernando Pessoa – attecchisce in un quadro storico, gli anni Trenta, in cui i regimi nazionalfascisti di Mussolini, Hitler, Franco e, in Portogallo, di Salazar preparavano le tragiche sorti dell’Europa. Grazie a questi due romanzi, Saramago viene consacrato dalla critica tra i più originali narratori contemporanei e il suo successo inizia a varcare i confini del Portogallo.

Fantastico e politico, storia e invenzione continuano a essere i poli della poetica narrativa di Saramago in La zattera di pietra (1986) e in Storia dell’assedio di Lisbona (1989). Dopo la pubblicazione del Vangelo secondo Gesù Cristo (1991), corrosiva rilettura della vita e del pensiero del Messia, Saramago ha toccato di nuovo i vertici della sua arte romanzesca con Cecità (1995), grande affresco narrativo sul tema dei sensi e della loro funzione di costruzione di una cultura. Del 1997 è il romanzo Tutti i nomi; del 2000 è La caverna, opera narrativa che si ispira al mito di cui parla Platone nel VII libro della Repubblica.

Nel 1998 Saramago è stato il primo scrittore portoghese a essere insignito del premio Nobel per la letteratura. La ricchezza e l’originalità della sua narrativa sta nell’aperta possibilità di lettura delle sue opere, romanzi dalla costruzione avvincente che appagano pienamente il piacere della lettura e nello stesso tempo testi che riflettono sulla complessità della storia individuale e collettiva, materiale e psicologica, politica ed etica dell’uomo.

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