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D'Azeglio, Massimo Taparelli

D'Azeglio, Massimo Taparelli (Torino 24.10.798-1866), scrittore, uomo politico e pittore italiano. Entrato nella guardia civica, fu mandato come attaché a Roma, dove visitando musei e gallerie sentì una chiara vocazione pittorica. Dopo una breve parentesi di vita militare a Torino, tornò a Roma deciso a dedicarsi alla pittura, e lì visse dieci anni di studio e riflessione. Nuovamente a Torino, cercò di conciliare in sé la passione politica, la pittura e la scrittura.

Trasferitosi a Milano, scrisse Ettore Fieramosca e frequentò Alessandro Manzoni, di cui sposò la figlia, Giulia. Dopo il secondo romanzo, Niccolò de' Lapi, ampliò i contatti con i carbonari e i mazziniani in Emilia e Romagna (Degli ultimi casi di Romagna), pur ribadendo sempre la propria posizione di liberale moderato. Seguì i moti di Milano (Lutti di Lombardia) e nel 1851 fu nominato presidente del Consiglio nel governo costituzionale del Regno di Sardegna, nel quale fece entrare Cavour, cui cedette la carica l'anno dopo, quando si ritirò a vita privata. Continuò comunque a seguire le vicende politiche e svolse delicati incarichi più o meno ufficiali.

Nel 1863 cominciò a scrivere il libro per cui va famoso, I miei ricordi, che al di là dello spunto autobiografico vuole essere un'opera di ammaestramento civile. Tuttavia, dietro il proposito didattico nei Ricordi affiora di continuo un'autentica vena creativa e una certa gioia nel descrivere e rappresentare, con gusto quasi pittorico, situazioni, figure e paesaggi.

Anticlericale