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Buddha
Siddartha Gautama (Kapilavastu, attuale Nepal 563 ca. - 486 ca. a.C.), fondatore del buddhismo; l'epiteto
"Buddha" con cui Siddartha è noto significa "l'Illuminato, il Risvegliato". Tra
le fonti antiche,
una cronologia singalese pone l'ultimo nirvana del Buddha circa 218 anni prima della consacrazione
del re Asoka (274 a.C.), mentre le fonti sanscrite e cinesi situano la scomparsa del Buddha un
secolo dopo la consacrazione di Asoka; risulta pertanto arduo separare leggenda e realtà, e collocare
storicamente le vicende della vita del Buddha, poiché i resoconti a noi pervenuti non sono del
tutto attendibili.
Il Buddha, discendente della casta dei guerrieri Sakya, ebbe nome di Siddharta; prima della sua nascita
la madre ebbe un sogno premonitore, e dopo il parto morì; il bimbo venne allevato dal padre
nel più grande sfarzo. Siddharta sembrava mostrare una precoce tendenza contemplativa, ma poiché il
padre lo volle guerriero e sovrano, anziché monaco, si sposò giovane, ebbe un figlio e partecipò
alla vita di corte.
La tradizione vuole che il Buddha abbia intrapreso la ricerca dell'Illuminazione a 29 anni quando, incontrando
un vecchio e un malato, e vedendo per la prima volta un morto, comprese
improvvisamente che la sofferenza accomuna tutta l'umanità. Dopo essersi imbattuto in un monaco mendicante,
calmo e sereno, stabilì di rinunciare alla famiglia, alla ricchezza e al potere per cercare la
verità.
Siddharta vagabondò per diversi anni, soggiornando presso alcuni asceti, poi si stabilì nei pressi dell'attuale
Gaya con cinque seguaci, trascorrendovi quasi sei anni nel più rigido ascetismo, fino quasi a
morirne; comprendendo infine l'inutilità del digiuno, tornò gradualmente a una dieta normale e si alienò
così le simpatie dei suoi discepoli, che videro nel suo gesto un segno di debolezza.
All'età di 35 anni, al Buddha giunse l'Illuminazione perfetta, mentre sedeva sotto un fico sacro a Bodh
Gaya: egli meditò una notte intera fino a raggiungere il nirvana. Buddha conseguì, con la
meditazione, livelli sempre maggiori di consapevolezza: afferrò la conoscenza delle Quattro nobili verità
e dell'Ottuplice sentiero e visse a quel punto la Grande Illuminazione, che lo liberò per sempre
dal ciclo della reincarnazione: dotato di sovrumana intelligenza, trascorse le settimane seguenti a
contemplare i vari aspetti del dharma (legge) che aveva compreso.
Il Buddha decise di predicare il dharma recandosi dapprima a Benares (oggi Varanasi) dai suoi
antichi discepoli, che lo accolsero come maestro e divennero monaci; tenne poi il suo primo sermone,
in cui espose le dottrine fondamentali del buddhismo, in particolare il principio fondamentale della
"via di mezzo", disciplina monastica che equilibra gli estremi della rinuncia a se stessi
e dell'indulgenza
verso se stessi.
Accompagnato dai discepoli, il Buddha percorse la valle del Gange, diffondendo la sua dottrina e fondando
comunità monastiche che accoglievano chiunque, indipendentemente dalla condizione
sociale. Si stabilì quindi in un monastero donatogli da un facoltoso ammiratore a Savatthi (sanscrito,
Sravasti).
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LA MORTE E LA FAMA DEL BUDDHA
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Dopo una vita dedicata alla predicazione, il Buddha morì a Kusinagara, in Nepal, a ottant'anni. A quanto
pare predisse la sua morte e ne avvisò i discepoli, ma rifiutò di fornire indicazioni precise
riguardo all'organizzazione futura e alla diffusione della sua dottrina, sostenendo di aver già insegnato
loro quanto fosse necessario per la salvezza.
Il Buddha fu una figura straordinaria; fondò una nuova, grande religione e, ribellandosi agli estremi
edonistici, ascetici e spiritualistici della disciplina religiosa dell'epoca e al sistema delle caste,
influenzò
profondamente lo stesso induismo. Il suo rifiuto della speculazione metafisica tradizionale introdusse
un'importante tendenza analitica che era sempre mancata nella tradizione indiana.
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