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Camus
Camus, Albert
Camus, Albert (Drean, Algeria 1913 - Villeblevin, Yonne 1960), romanziere, saggista e drammaturgo francese,
insignito nel 1957 del premio Nobel per la letteratura. Dopo gli studi compiuti ad
Algeri, si avviò al teatro e al giornalismo. Nel 1939 pubblicò la raccolta di saggi Nozze e nel
1940, trasferitosi a Parigi, cominciò a collaborare al giornale "Paris-Soir". Durante
la seconda guerra
mondiale fu attivo nella Resistenza francese e, in seguito, diresse il giornale d'avanguardia e di dissenso
"Combat".
In clandestinità pubblicò il primo romanzo, Lo straniero (1942), seguito dal saggio filosofico Il
mito di Sisifo (1942) che, riprendendo la tradizione greca del re condannato negli inferi a ripetere
per
l'eternità la fatica di trascinare su per un monte un enorme masso che subito ricade a valle, propone
la parabola della vita umana e conferma l'influenza dell'esistenzialismo sul pensiero di Camus.
Queste due opere, insieme con i drammi Il malinteso (1944) e Caligola (1944), costituiscono
il "ciclo dell'assurdo". Nella Peste (1947), Camus riconobbe che l'insensatezza dell'esistenza
si riscatta
attraverso la consapevolezza che l'uomo ha della propria condizione e attraverso la ribellione, la speranza,
la solidarietà e il coraggio. Il romanzo inaugurò un nuovo ciclo dedicato a questi valori etici,
che comprende Lo stato d'assedio (1948) e I giusti (1949) e culmina con il saggio L'uomo
in rivolta (1951), dove la rivolta è in primo luogo quella individuale, contro la morte e l'assurdo,
e in
secondo luogo, tramite la solidarietà, collettiva. Quest'ultima opera suscitò un'aspra polemica con
Jean-Paul Sartre, che rimproverò all'autore di avere una visione troppo "metafisica" della
rivolta e di
condannare con la medesima veemenza il nazismo e lo stalinismo. Nel 1956 Camus pubblicò il romanzo La
caduta (1957), nel quale espresse le ragioni della rottura definitiva con l'esistenzialismo e
con Sartre; l'anno seguente uscirono i racconti di L'esilio e il regno. Furono pubblicati postumi La
morte felice (1971), i Taccuini, che coprono gli anni fra il 1935 e il 1951, e Il primo
uomo
(1994), l'opera cui Camus lavorava prima di morire in un incidente automobilistico.
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