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Occam
Guglielmo di Occam
Guglielmo di Occam (Ockham, Surrey 1280 ca. - Monaco di Baviera 1349 ca.), filosofo e teologo inglese,
considerato il pensatore che conclude la scolastica, aprendo alla ricerca filosofica un nuovo
campo d'azione.
Entrato in giovane età nell'ordine francescano, Occam compì gli studi presso l'Università di Oxford,
dove in seguito insegnò teologia e logica. Accusato di eresia dal cancelliere dell'università, venne
trattenuto dal 1324 al 1328 presso la curia papale di Avignone, durante l'esame delle sue tesi. Schieratosi
con i francescani più radicali contro il papa nella disputa sul voto di povertà, Occam fu
scomunicato; si pose allora sotto la protezione dell'imperatore Ludovico IV il Bavaro, fuggendo a Monaco
di Baviera, dove rimase fino alla morte.
La prima e fondamentale opera di Occam è il Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo. Egli fu
detto Doctor invincibilis per il suo rigore logico, che portava a maturazione una linea di pensiero
risalente ad Abelardo e le cui premesse possono ricercarsi nella ripresa, in età medievale, della logica
di Aristotele. Fra le opere di logica di Occam va menzionata la Summa totius logicae
(Compendio di logica).
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IL CONCETTUALISMO E L'EMPIRISMO
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Nella disputa sugli universali fra realisti e nominalisti Occam si schierò con questi ultimi, in quanto
sostenne che la realtà è interamente composta da entità individuali: ai termini universali che ricorrono
negli enunciati (ad esempio: "uomo", "animale") non corrispondono realtà altrettanto
universali, effettivamente esistenti al di fuori della mente, ma soltanto dei concetti dell'intelletto
umano, che Occam
intende come segni che stanno in luogo delle cose stesse (ad esempio il concetto "uomo" è
un segno che sta al posto degli individui: Tizio, Caio, ecc.). A questa versione del nominalismo di
Occam
venne dato il nome di concettualismo.
Affermando che l'unica forma di conoscenza certa è l'intuizione del particolare, distinta dalla conoscenza
astratta, che non può garantirci l'effettiva esistenza di una determinata realtà, Occam preparò la
strada dell'empirismo nella filosofia inglese successiva. Inoltre Occam, negando che nelle spiegazioni
scientifiche si debbano postulare entità inutili (sostanze, essenze, cause formali e finali), non
suffragate dall'esperienza, espresse un principio di economia del pensiero (detto "rasoio di Occam":
"non si devono moltiplicare gli enti quando non è necessario"), che mise in discussione i
concetti
basilari della metafisica.
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IL CONTINGENTISMO TEOLOGICO
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Con Occam viene meno la pretesa della filosofia scolastica medievale di interpretare i dogmi della fede
alla luce della ragione. Le stesse prove dell'esistenza di Dio, come quelle elaborate da Anselmo
d'Aosta e da Tommaso d'Aquino, non possiedono un valore dimostrativo, poiché Dio, data la sua assoluta
libertà, potrebbe sospendere l'ordine naturale delle cose: le leggi poste nel mondo creato
non esprimono una razionalità e una necessità superiore alla stessa libertà e al volere divini, ma sono
soltanto contingenti, in quanto ne dipendono. Questa posizione radicale (detta "contingentismo
teologico"), che nega la possibilità della teologia come scienza razionale e impone una verifica
critica della stessa metafisica, conduce a un'emancipazione della filosofia dai problemi della scolastica
medievale, che nascevano dal tentativo di conciliare fede e ragione.
In campo politico Occam esprime un punto di vista innovativo: non solo egli svaluta la funzione della
gerarchia ecclesiastica, ritenendo che la Chiesa consista della moltitudine dei fedeli, ma perviene
a
limitare l'autorità pontificia e, nel Breve discorso sul potere del papa, afferma che il pontefice
non dispone di poteri temporali su imperatori e re.
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